Microcredito con Kiva, l’alternativa solidale

Microcredito con Kiva, l’alternativa solidale

Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita.

– Proverbio cinese

Chissà che fine faranno i miei soldi? Chissà cosa se ne faranno di tutti quei soldi? Sono questi i principali dubbi che tormentano le persone quando sono chiamate a donare una parte dei propri risparmi a una causa benefica, qualunque essa sia.

Una cosa però è certa: i soldi devoluti in beneficenza, come ogni dono fatto con il cuore e come è anche giusto che sia, non tornano mai indietro.

Ma non sempre è così.

Infatti, non tutti sanno che esiste un’alternativa altrettanto meritevole e altrettanto solidale per chi vuole fare del bene agli altri: il cosiddetto microcredito.

Che cosa si intende per microcredito?

Il microcredito è una formula di finanziamento senza scopo di lucro che consente a persone, imprese o organizzazioni di raccogliere fondi attraverso piattaforme digitali di crowdfunding. Da una parte c’è chi ha bisogno di soldi, magari per sostenere un progetto o uscire da un periodo di difficoltà, e dall’altra c’è chi è disposto a prestare piccole somme di denaro che, moltiplicate per centinaia o migliaia di prestatori, possono fare davvero la differenza in termini di impatto.

I soldi prestati attraverso il microcredito vengono quindi restituiti ai creditori secondo un piano prestabilito di rate e scadenze, ma senza che si maturino interessi.

In altre parole, chi riceve i soldi sarà responsabilizzato sulle modalità con cui vorrà utilizzarli, perché sarà tenuto a dare indietro fino all’ultimo centesimo. Non avrà una banca o uno strozzino con il fiato sul collo e, cosa molto importante, una volta aiutato, molto probabilmente sarà in grado di andare avanti sulle proprie gambe, proprio come il pescatore citato nel proverbio cinese.

Chi presta, invece, lo fa con uno spirito solidale al cento per cento, perché non è previsto alcun guadagno e c’è anzi il rischio di perdere le somme versate.

Come funziona Kiva per il microcredito?

Una delle piattaforme di microcredito più conosciute è senza dubbio Kiva.

Attraverso il suo sito, Kiva permette di effettuare piccoli prestiti, con una quota minima di 25 dollari, a migliaia di progetti e iniziative sparse per il globo.

Aderire è semplicissimo: basta registrarsi al sito e fare un accredito minimo di 25 dollari. A ogni nuovo iscritto, Kiva metterà a disposizione un bonus aggiuntivo di 25 dollari sul conto da poter prestare liberamente a qualcuno.

Dopodiché, basterà scegliere una delle numerose iniziative da sostenere in uno dei 77 paesi coperti e nel settore che ci sta più a cuore, come per esempio l’agricoltura, la tecnologia, la salute o le cause umanitarie.

Il soldi prestati verranno poi restituiti sul conto a seconda della frequenza delle rate e della durata prevista dal singolo progetto.

Secondo le statistiche dichiarate da Kiva, i prestatori vengono rimborsati il 96% delle volte, anche se, per le operazioni ad alto rischio, c’è una maggiore probabilità di perdere tutto o in parte i propri soldi.

Scegliere è difficile, eccome se lo è

Lo ammetto, è stato uno shock. Trovarmi di fronte a migliaia di persone in difficoltà o comunque bisognose di denaro per i motivi più disparati, che provenissero dall’Italia, dal Burundi o dal Paraguay, mi ha davvero paralizzato. È stato come saltare su un astronave e guardare il pianeta dall’alto, con le vertigini e il fiato completamente mozzato.

Chi dovrei scegliere, e con quali criteri? Chi ha la faccia più simpatica, oppure speranzosa? Chi presenta il progetto più solido e con maggiori garanzie? Chi è più vicino a raccogliere i fondi richiesti, magari, affinché il prestito sia finalizzato il prima possibile?

Nell’indecisione più totale, decido di affidarmi al caso e sottoscrivere il servizio Monthly Good (anche se non so se sia ancora disponibile). Con questa modalità, mi viene prelevata una somma fissa dalla carta di credito ogni mese per poi essere devoluta, in automatico, all’apposito fondo istituito per fronteggiare l’emergenza Covid-19.

Sarà quindi l’algoritmo della piattaforma a decidere di volta in volta a chi verranno prestati i miei soldi, senza favoritismi da parte del sottoscritto.

Stessa cosa vale per le somme restituite: quando il conto si ripopola di almeno 25 dollaroni, il denaro viene subito prestato a qualcun altro, in un circolo virtuoso e anche, si spera, fruttuoso.

In ogni caso, non nutro una grande speranza nel rivedere indietro i miei soldi, e non mi interessa granché. Per quanto mi riguarda, e ne ero consapevole fin dall’inizio, ormai quei soldi sono già di qualcun altro.

In conclusione

È vero, non abbiamo sciolto del tutto i nostri dubbi iniziali. Come facciamo a sapere a chi finiranno veramente i soldi e come verranno utilizzati? Come faccio ad avere la certezza che tizio e caio non utilizzeranno i fondi per coltivare campi di cocaina o per comprarsi un arsenale bellico?

Non c’è verso, mi sa. Anche qui, come in tutte le iniziative benefiche, ci dobbiamo fidare.

Però c’è da dire che, con il microcredito, i soldi non spariscono chissà dove, ma vengono restituiti con regolarità e anche, credo, con tanto sacrificio da parte di chi li riceve.

Non so tu, ma a me questo basta.

Scritto da
Gianluca Riboni
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Gianluca Riboni

Pensatore e capo tribù NAZAV, personal trainer non convenzionale, ambasciatore dello yoga e della risata, scrittore e blogger incompreso. Scrivo quello che mi passa la testa, nella speranza di lasciare un segno su questo pianeta. Sempre in Arial 11.

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