Ogni quanto tempo inviare una newsletter? Come stabilire una cadenza periodica che non stressi troppo i nostri lettori?
U na newsletter, per definizione, deve avere una frequenza periodica. Ma ogni quanto è meglio inviarla? E’ più efficace inviare una newsletter al mese, una a settimana, o addirittura una al giorno?
In realtà una frequenza ideale non esiste. Per scegliere quella giusta, occorre tenere in considerazione tre fattori:
- Disponibilità di informazioni
Più contenuti abbiamo a disposizione, possibilmente freschi e di qualità, più possiamo permetterci invii frequenti, fino ad arrivare al caso limite di una newsletter con cadenza giornaliera. - Sovraccarico di informazioni
Se inviamo troppe e-mail nel giro di poco tempo, però, rischiamo di intasare la casella di posta del nostro destinatario e non dargli il tempo materiale di leggere tutto. Se inviamo troppe mail con lo stesso contenuto, senza dire nulla di nuovo, il lettore potrebbe ignorare i nostri messaggi futuri, se non addirittura cancellarsi dalla newsletter. - Preferenze dei lettori
Anche se non sempre fattibile, è buona norma personalizzare gli invii a seconda delle preferenze comunicate dai lettori in fase di iscrizione, dando la possibilità di modificarle in ogni momento.
Una volta scelta una frequenza, è fondamentale rispettarla. Non è richiesta una puntualità eccessiva, per esempio ogni giovedì alle ore 14.00. Basta che una newsletter mensile sia inviata una volta al mese, non importa che arrivi sempre e per forza al giorno x all’ora y.
Saltare qualche numero ogni tanto è perdonabile, se non ci sono notizie o contenuti di rilievo, purché il lettore ne sia informato circa i motivi nel modo più trasparente possibile.
La frequenza di una newsletter, una volta stabilita e comunicata sul sito, non è immutabile. A seconda della disponibilità delle informazioni in nostro possesso, potremmo decidere di ridurre o aumentare il numero degli invii. Oppure ampliare il numero degli argomenti affrontati o proporne di nuovi.
Se decidiamo di cambiare queste opzioni su nostra iniziativa, comunichiamolo all’utente. E ancora meglio, chiediamogli anche cosa ne pensa.