E-mail e newsletter: gli errori da evitare

E-mail e newsletter: gli errori da evitare

L’e-mail marketing è un terreno pieno di insidie: tra i piccoli e grandi errori che si possono commettere nella gestione di newsletter, ecco un elenco di comportamenti assolutamente da evitare.

P er chi fa e-mail marketing e gestisce newsletter, sono tanti gli ostacoli sul proprio cammino. A volte sono gli errori più clamorosi, a volte i dettagli più insignificanti, che ci suggeriscono la strada giusta da seguire.

Sbagliando si impara, è vero. Ma ci sono dei comportamenti che andrebbero evitati, perché possiamo già prevederne gli effetti, ecco quali.

Inviare newsletter con contenuti banali o generalisti

Pensiamo che inviare qualcosa, qualunque cosa, sia meglio che non inviare nulla. Pensiamo che più gli argomenti che trattiamo in una newsletter sono vasti, numerosi e disparati, più i lettori faranno click. Non è così.
I contenuti di una newsletter dovrebbero essere sempre specifici, interessanti, focalizzati su determinate fasce di pubblico.

Inviare newsletter che non offrono nulla di nuovo

Capita a volte di non aver nulla da comunicare. Nessuna novità, nessuna notizia, niente che il lettore non sappia già. In questi casi, si pensa che inviare comunque una newsletter, rispettare la frequenza programmata, farsi sentire, sia meglio che non fare nulla.
Il rischio è grande, però: annoiare, deludere, infastidire, abituare il lettore. Soltanto perché abbiamo deciso di richiamare la sua attenzione sapendo già di non avere carte buone in mano. Nessuno ci obbliga a farlo.

Inviare mail commerciali a chi non l’ha richiesto

L’insuccesso è garantito. Siamo forse abituati a pensare che il pubblico italiano non sia sensibile ai temi della privacy, che non sappia o non sia in grado di far valere i propri diritti.
Al di là degli aspetti legali, la pubblicità rischia di infastidire, di rovinare la reputazione di un’azienda, se questa viene percepita come invadente. Inviare mail e newsletter a chi non vi ha autorizzato a farlo non solo è illegale, non solo è inefficace. E’ anche una perdita di tempo. Semplicemente non funziona.

Pensare di sapere in anticipo cosa interessa il lettore

Per conoscere gli interessi di un lettore, è buona regola analizzare le azioni che compie (quali sezioni ha visitato, cosa ha comprato, quali mail ha letto, ecc.). Non sempre però queste informazioni sono affidabili: a volte è meglio chiedere esplicitamente ai nostri iscritti a cosa sono interessati, che cosa vogliono realmente ricevere.

Link non funzionanti

Chi fa e-mail marketing sa quanto è difficile ottenere un click da parte dei destinatari. Se il link è spezzato, non funziona o porta a una pagina sbagliata, il lettore potrebbe non volerci dare una seconda possibilità. Testare i link è fondamentale. Sempre, più volte, fino alla nausea.

Trascurare la qualità di design e contenuti

Inviare e-mail è facile e veloce. Forse fin troppo veloce. Questo potrebbe portarci a trascurare la qualità della grafica e dei testi. Meglio prendersi il tempo necessario per lavorarci su: anche se le e-mail hanno vita molto breve rispetto a un sito internet, è l’impatto quello che conta davvero.

Scritto da
Gianluca Riboni
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Gianluca Riboni

Pensatore e capo tribù NAZAV, personal trainer non convenzionale, ambasciatore dello yoga e della risata, scrittore e blogger incompreso. Scrivo quello che mi passa la testa, nella speranza di lasciare un segno su questo pianeta. Sempre in Arial 11.

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