Per favore, non fate i video

Per favore, non fate i video

Ebbene sì, i video sono un grande, grande, grandissimo sbattimento. Perciò, per convincerti a NON realizzare video, ho deciso di realizzare un video dove ti illustrerò, per filo e per segno, ben dieci situazioni e/o sbattimenti davvero imbarazzanti che ti potrebbero capitare lungo la strada di aspirante youtuber (e che nessuno, ovviamente, si sognerà mai di rivelarti).

Number 1? La voce

Probabilmente avrai già notato che la voce registrata, cioè la voce che sentono anche gli “altri”, è radicalmente diversa da quella che senti tu. Mentre stai registrando un video, magari pensi di avere una voce squillante, vivace, con la giusta tonalità. Per poi scoprire, in fase di montaggio, che è venuta fuori più o meno la stessa voce di Lurch, il maggiordomo della famiglia Addams.

Il vero problema? Questa voce cavernosa e lamentosa te la dovrai sorbire per ore intere durante la lavorazione del materiale girato. Sono cose che, credimi, ti mettono in crisi profonda, perché non sai più chi sei veramente.

U-g-u-a-l-e

Number 2? La deglutizione nel microfono

Che sia un problema soltanto mio? Quando parlo davanti all’obiettivo, scatta un’iperproduzione incontrollata di saliva che mi costringe a deglutire a piè sospinto. E naturalmente il microfono registra tutto. E se capita di deglutire a stretto giro tra una frase e l’altra, sei spacciato, perché non hai modo di effettuare un taglio decente in fase di montaggio. Forse, servirebbe un aspiratore come quello che si vede usare dal dentista.

Number 3? Il setting

Non appena decidi di trasformare la tua abitazione in uno studio televisivo, ecco che i dettagli sullo sfondo iniziano a tormentarti. Chiodi e crepe sul muro, soprammobili orripilanti, panni stesi che spuntano a tradimento nell’inquadratura, giocattoli e gadget da nerd che hanno fatto un po’ il loro tempo. Insomma, che cosa è meglio inquadrare e che cosa è meglio estromettere? E se saltasse fuori per sbaglio un dettaglio davvero imbarazzante della propria vita privata? No comment.

Number 4? L’outfit

È come quando ti invitano a una cresima o a un battesimo. Che cosa diavolo mi metto addosso? Scelgo un abbigliamento casual/sportivo o magari più impostato, rigoroso ed elegante? Mi devo fare la barba, i capelli, le sopracciglia? Oppure è lecito mostrarsi per quello che si è, cioè con una pigrissima e comodissima tuta da ginnastica? Ahimè, temo di conoscere già la risposta…

Number 5? Il rimbombo

Puoi prenderti il microfono migliore del mondo, la videocamera più tecnologica dell’universo, ma se dimori abitualmente in una BAT-CAVERNA non c’è niente da fare. La voce rimbalza e rimbomba in ogni anfratto. Insomma, gli amici della Famiglia Addams ne andrebbero fieri, ma tutti gli altri penseranno che tu sia un semplice zombie.

Number 6? Il microfono

A parte che il mio sembra il cuore artificiale di Tony Stark, il microfono è uno strumento potentissimo a cui non sfugge proprio nulla. Borborigmi intestinali, fruscii, cinguettii, strascichii, brusii di sottofondo, insomma tutti quei rumori a cui non faresti assolutamente caso nella vita reale. Il microfono è un aggeggio infernale che va maneggiato con estrema cura. Io, personalmente, lo odio. Ecco, l’ho detto.

Number 7? I tic nervosi

Anche se sei da solo e non ti vede nessuno, la videocamera, come l’occhio di Sauron, potrebbe trasmettere un po’ di soggezione. Ecco che, matematico, parte il TIC. Senza rendertene conto, infatti, inizi a ondeggiare come un’alga marina, oppure a gesticolare in modo inconsulto neanche fossi Vanna Marchi ai tempi d’oro. E anche qualora riuscissi a dominarti, l’impappinamento o l’inceppamento sono sempre dietro l’angolo. In altre parole, fare la figura del disco rotto è un attimo.

Number 8? Perdere i pezzi

Parli, parli e parli, e poi finisce che qualcosa ti sfugge. Dimentichi di pronunciare una parte importante del discorso, oppure, ancora peggio, non ti ricordi più che cosa hai detto in precedenza e non hai idea di come proseguire. Spesso e volentieri, ti accorgi del pasticcio soltanto quando decidi di spegnere la telecamera una volta per tutte e analizzare il materiale girato in un secondo momento. Lì verranno fuori le magagne e inizierai a dare testate contro la scrivania. Chi ha voglia adesso di rimettere in piedi tutto il set soltanto perché sei sconnesso come una strada di montagna?

Number 9? I GIGA

Se questa storia dei video ti prende, ben presto inizierai a riempire a vista d’occhio chiavette, hard disk e qualunque supporto digitale su cui riuscirai a mettere le mani. A meno che tu non voglia rinunciare ad apparire in 4K riducendo la qualità dei video, avrai bisogno di tanto, tanto, tanto spazio di archiviazione, neanche dovessi ospitare i server della NASA. Ebbene sì, a lungo andare potresti finire sul lastrico.

Number 10? Le luci

Dulcis in fundo, l’illuminazione. A meno che tu non sia Michelangelo Antonioni, trovare le luci giuste, che non ti facciano assomigliare troppo a Nosferatu, è davvero un’impresa titanica. Per chi vive come me in una caverna, poi, già il fatto di trovare luce è già di per sé una conquista. Così, finisci per acquistare una di quelle lampade abbronzanti che però, purtroppo, non abbronzano neanche un po’.

Morale della favola?

Non fare i video per nessuna, nessuna ragione al mondo. 😉

Scritto da
Gianluca Riboni
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Gianluca Riboni

Pensatore e capo tribù NAZAV, personal trainer non convenzionale, ambasciatore dello yoga e della risata, scrittore e blogger incompreso. Scrivo quello che mi passa la testa, nella speranza di lasciare un segno su questo pianeta. Sempre in Arial 11.

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