Star bene è un incubo

Star bene è un incubo

Anche a te è capitato di vivere sprazzi di irrefrenabile ambizione, anche quando le condizioni oggettive non erano proprio a tuo favore?

Io, per esempio, da adolescente mi ero messo in testa di fare il pilota automobilistico. All’epoca avevo il pallino delle automobili e, quando le vedevo sfrecciare in televisione, i piloti la facevano sembrare proprio facile.

Sul serio, a un certo punto, mi ero davvero convinto di poter intraprendere una carriera alla Lewis Hamilton, fino a quando, qualche anno più tardi, posai le chiappe sul primo go-kart e mi resi tragicamente conto che un pilota, di norma, dovrebbe premere di più sul pedale dell’acceleratore che su quello del freno.

Appurato quanto fossi schiappa, mi dedicai ad altre cose, chiaro, ma ogni volta, puntualmente, mi veniva questo vizio di alzare un po’ troppo l’asticella.

Un bel giorno, però, giurai a me stesso di abbassarla una volta per tutte e dedicarmi solo e soltanto a un obiettivo che mi sembrava tremendamente alla mia portata: STARE BENE.

Per “bene” intendo avere un corpo sano, in forma, vivace e pieno di energia, insieme a una mente lucida e possibilmente rilassata. Per far questo, mi ero illuso che sarebbe “bastato” concedersi una bella sauna una volta a settimana, fare esercizio fisico un giorno sì e un giorno no, mangiare cibi salutari e tenere a debita distanza ogni possibile fonte di stress.

Per l’esercizio fisico ero già messo bene, ma il punto dolente era il cibo. Potendo contare su un metabolismo piuttosto magnanimo, infatti, mi ero sempre abituato a mangiare di tutto e senza controllo. Certo, avevo sempre in tasca una compressa di Maalox, ma al buon cibo non rinunciavo di certo. Guai a chi me le tocca!

Naturalmente cambiai idea molto in fretta, e così decisi di optare per il lato oscuro del salutismo.

Per una volta nella vita, volevo provare a far felici i miei organi digerenti e vedere se, con gli alimenti giusti, avrei ottenuto dei benefici significativi (e durevoli) nella vita di tutti i giorni.

Già, ma da dove iniziare?

Nella mia ingenuità, pensavo che sarebbe stato sufficiente mangiare bene. Meno dolci e merendine, più frutta e verdura. Meno carne e formaggi, più cereali e yogurt magri. Meno bibite zuccherate e più acqua naturale. Ma non andò proprio così. Più cercavo di informarmi e capirci qualcosa, infatti, più mi imbattevo in opinioni e prese di posizione furibonde e discordanti.

Che dico, c’era in atto una vera e propria guerra senza quartiere tra le varie parrocchie.

I vegani, per esempio, ti dicono di evitare del tutto alimenti di origine animale, latte e uova compresi. I contro-vegani dicono che la dieta vegana è troppo restrittiva e può portare nel tempo a gravi carenze di alcuni nutrienti. I vegetariani ammettono uova e latticini, ma non il pesce. Alcuni vegetariani un po’ più radicali si nutrono soltanto di frutta dalla mattina alla sera, altri invece soltanto di verdure e qualche legume.

La carne, ovviamente, è il male assoluto. La carne rossa è cancerogena, così come tutta la famiglia di salumi e affettati. Il pollo andrebbe anche bene, se non fosse così imbottito di antibiotici e steroidi. Non parliamo poi del pesce, inquinato di metalli o allevato nei propri escrementi. Il latte va bene solo per i neonati, è risaputo, mentre le uova sono un vero concentrato di colesterolo.

Va bene, lasciamo stare i poveri animali e concentriamoci esclusivamente sugli alimenti di origine vegetale. Qui dovremmo andare sul sicuro, giusto? Insomma…

Il glutine, pericolosa e bistrattata proteina che infesta il grano, l’avena, l’orzo, il farro e moltissimi altri cereali, è ormai il colpevole assoluto di tutti i gonfiori, meteorismi e disturbi intestinali che affliggono misteriosamente l’uomo moderno. Resterebbe fuori il riso, che però stringe, e comunque ha un indice glicemico troppo alto. Il miglio e la quinoa sono adatti più a pennuti che agli esseri umani. E in ogni caso verrà il Mozzi di turno a dirti di togliere qualunque cosa assomigli a un carboidrato, comprese le patate, perché innescano le peggiori allergie durante la bella stagione. I prodotti a base di farine raffinate infiammano, mentre pane e pasta integrali non sono veramente integrali.

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Bene, allora non ci resta che la cara verdura della nonna. Qui non ci possiamo proprio sbagliare, purché tu la vada a prendere non dalla nonna ma dal contadino sotto casa. Ma ricordiamoci che va sempre mangiata cruda, perché la cottura distrugge inesorabilmente i minerali e le vitamine al suo interno. Anzi, no. Va cotta nel modo più assoluto, perché le verdure crude sono troppo fibrose e fermentano nelle budella fino a devastarle.

E la frutta che possiamo mangiare in abbondanza, come ci cantano in coro nutrizionisti e medici di famiglia? Fai attenzione. Alcuni frutti come l’uva sono troppo zuccherini e alzano la glicemia, e poi, mi raccomando, togli sempre la buccia, che è piena di veleni e diserbanti, anche se, a ben dire, sarebbe la parte più ricca di vitamine, ma va beh.

Fare un passo avanti, per farne due indietro

Insomma, ogni volta che riuscivo a conquistare una certezza in campo alimentare, arrivava puntualmente qualcuno a demolirla con un bulldozer. Ogni alimento che il giorno prima sembrava il nettare degli dei, il giorno dopo si trasformava nel più nefasto dei veleni.

Ma sai qual è la cosa più buffa?

Più ti convinci che un cibo ti farà male, più ti farà male veramente. Se pensi di essere allergico all’ananas, ti verrà un formicolio in bocca non appena ne assaggerai un pezzettino. Se pensi che il glutine o la caseina siano nemici mortali, il tuo organismo si metterà sulla difensiva, a prescindere.

Insomma, alla fine vai a scoprire che stavi meglio quando stavi peggio. Che il tuo stomaco non sa affatto come digerire i nuovi cibi che gli stai proponendo e l’intestino è troppo pigro per cambiare le care e vecchie abitudini.

Va a finire che non ci capisci più niente e vorresti tornare da McDonald’s, ma non puoi, perché nel frattempo ti sei disintossicato e i grassi saturi ti metteranno subito KO il fegato.

Ma sa qual è la cosa peggiore? La gente.

Sì, la gente ti guarderà inorridita quando inizierai a declinare teglie di lasagne e crostate fatte in casa, oppure quando al ristorante importunerai il cameriere per sapere se l’impasto della pizza è fatto con farina tipo 2 e lievito madre. La gente ti vedrà come un losco cospiratore che mira a far detonare l’intera tradizione gastronomica italiana e condannare l’umanità a cibarsi di gallette d’orzo e sedani bolliti.

Se c’è una cosa sacra, per tutti, è proprio il cibo. Un dio irrinunciabile e gustoso che dona ogni giorno innumerevoli bontà, sazia gli appetiti più esigenti e favorisce l’incontro e la socializzazione tra le persone.

E se anche riuscissi a barcamenarti tra le varie bufale alimentari e trovare nel mucchio il percorso più corretto per il tuo organismo, verrai comunque lapidato. Troverai sempre qualcuno che ti sventola una piadina romagnola sotto il naso oppure ti sfotterà a morte ogni volta che verrai pizzicato a sgranocchiare una patatina come Rocco Siffredi.

Infine, come mazzata finale, scoprirai che i prodotti cosiddetti “biologici”, o comunque quelli ritenuti più salutari, come le noci, i frutti di bosco, l’avocado e il salmone selvaggio (sempre ammesso che facciano davvero così bene), ti costeranno un occhio della testa. Magari diventerai sì più magro, ma lo diventerà anche il tuo portafogli.

Insomma, se avessi saputo prima che stare bene con il cibo si sarebbe rivelato un tale incubo, avrei premuto di più sull’acceleratore di quel maledetto go-kart.

Scritto da
Gianluca Riboni
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5 commenti
  • Ciao trovo la tua ironia molto gradevole, condivido pienamente il tuo barcamenarti sulle informazioni del cibo, continua a vivere come un guerriero e il cuore da poeta. Grazie un abbraccio

  • Buongiorno Gianluca,
    ho letto questo tuo articolo e l’ho trovato molto interessante e condivisibile nei contenuti. Scritto molto bene, a mio parere, fa luce su molti aspetti contraddittori di questa società. Mi iscrivo volentieri alla tua newsletter, in quanto amante del sapere, della scrittura e della letteratura
    Complimenti ancora, Michela

Gianluca Riboni

Pensatore e capo tribù NAZAV, personal trainer non convenzionale, ambasciatore dello yoga e della risata, scrittore e blogger incompreso. Scrivo quello che mi passa la testa, nella speranza di lasciare un segno su questo pianeta. Sempre in Arial 11.

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