Basta un link per scatenare il viral marketing?

Basta un link per scatenare il viral marketing?

Il link “Invia a un amico” in una newsletter è certamente utile per diffondere il nostro messaggio e tenere d’occhio quante volte viene segnalato. Ma basta davvero a creare un effetto virale?

U na campagna di e-mail marketing è tanto più efficace quanto più è in grado di propagarsi, di scatenare il passaparola tra amici, colleghi e conoscenti.
Il destinatario della nostra mail diventa lui stesso il mittente della nostra comunicazione e ci aiuta, gratuitamente, a raggiungere un pubblico più vasto.

Per questo motivo, si ritiene d’obbligo inserire nelle newsletter il classico link “Invia a un amico” o “Segnala a un amico”, più o meno in evidenza, chi in alto e chi in basso.

Per scatenare il viral marketing, si dice.

Tutto qui? Basta un semplice link in calce al nostro messaggio per diffondere un’epidemia? Il lettore rimane folgorato dal nostro pulsante “Inoltra questa mail” e non può fare a meno di cliccare?

Il lettore, si sa, è pigro: quante persone saranno tanto volenterose da compilare un form, digitare gli indirizzi degli amici, magari facendo copia e incolla dalla rubrica, e, dopo tanta fatica, correre il rischio che il messaggio non giunga a destinazione, perché bloccato dall’antispam?

Semmai, è più facile che il lettore clicchi su “Inoltra” nel programma di posta e selezioni i destinatari direttamente dalla propria rubrica. Ma allora, se è l’utente, pigro per natura, non ha voglia di usare la nostra funzione “Invia a un amico”, perché scomodarci tanto per renderla disponibile?

Diciamoci la verità: un messaggio, pubblicitario e non, non ha bisogno di un link per diffondersi. Il link è solo uno strumento, certamente utile, che l’utente è più o meno libero di usare, e che ha l’indubbio vantaggio, per noi, di poter quantificare il numero di mail inoltrate.

Ma se una mail sarà girata al mondo intero oppure relegata nel cestino, questo dipende dal suo contenuto e dalla nostra creatività. Una mail banale, noiosa, sfacciatamente commerciale, non verrà mai inoltrata a nessuno, neanche se ci mettiamo un pulsante grande come una casa.

Se non investiamo nella creatività, se non investiamo del tempo alla ricerca di idee originali, il destinatario non sarà colpito dalla nostra comunicazione e non sarà invogliato a stare dalla nostra parte.

Non è facile trovare idee. Rivolgersi a qualcuno che ci crei una cartolina divertente o un filmato curioso ci costa di più che non buttare giù qualche semplice riga di testo.
Iniziare una mail con “Spettabile Azienda…” e snocciolare in venti righe la noiosissima storia della nostra società ci viene più naturale, perché l’abbiamo visto fare così tante volte.

Come scatenare il viral marketing, dunque? Proviamo a pensare a ciò che ci incuriosisce, a ciò che ci fa sorridere, a ciò che ci fa fremere dal desiderio di condividerlo, a ciò che potrebbe interessare non solo ai nostri destinatari diretti, ma anche a una cerchia più ampia.

Che cos’è che di solito ci colpisce, ci mette di buon umore e inviamo più volentieri a un amico?
Per esempio una barzelletta, una vignetta umoristica, una cartolina elettronica… oppure che ne dite di un gioco online con cui sfidare gli amici?

Scritto da
Gianluca Riboni
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Gianluca Riboni

Pensatore e capo tribù NAZAV, personal trainer non convenzionale, ambasciatore dello yoga e della risata, scrittore e blogger incompreso. Scrivo quello che mi passa la testa, nella speranza di lasciare un segno su questo pianeta. Sempre in Arial 11.

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